giovedì 30 maggio 2013

Il miglior Friulano

Come Gia detto in post precedenti, la qualità e la bontà nell'immediato sono molto importanti, ma è quando un vino dura nel tempo che entra per diritto nell'Olimpo dei grandi vini mondiali.
Visto che c'è chi è piu bravo di mè a scrivere articoli a riguardo... e vorrei evitare di elogiarmi da solo... riporto un aricolo a riguardo.

http://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=30067

Buona lettura!

martedì 28 maggio 2013

LAFITTE 1787

Oggi parliamo del vino e del suo prezzo/valore.
Il mondo del vino và totalmente al di fuori da ogni regola di marcheting/mercato e alle volte di buonsenso, il prezzo che le bottiglie possono raggiungere è paragonabile a quello raggiungibile dalle grandi opere d'arte, basti pensare che da una ricerca fatta velocemente su internet, scopro che una bottiglia di chateau Lafite appartenuta al 3° presidente Americano (padre fondatore della nazione) nientepopodimeno che Thomas Jefferson fù battuta ad un asta nel 1985 alla modica cifra di 160.000$ "Non male direi".

All' estremità opposta troviamo le grandi catene di supermercati, con vini che sfiorano e alle volte scendono sotto 1€.
Nel mezzo tra la 1^ bottiglia da collezione e questi ultimi, un ventaglio infinito di etichette,nomi,prezzi diversi.
Ma quanto è giusto spendere per un vino? fino a dove il prezzo è giustificato da costi di produzione e qualità tangibile?
Di certo la prima analisi va fatta sulle garanzie, le DOC-DOP o DOCG di certo ne sono due grandi esempi, quest'ultime hanno al loro interno un disciplinare produttivo che fissa dei paletti per garantire al consumatore finale che all'interno di quella bottiglia il vino rispetta alcuni caratteri produttivi atti a garantire uno STANDARD qualitativo di base. Logicamente porre dei limiti alle produzione, piuttosto che fissare altri parametri, crea dei costi non trascurabili che conseguentemente si riflettono sulla bottiglia finale, ma per lo meno possiamo così avere  la certezza di ciò che stiamo bevendo. Purtroppo questo non garantisce sempre la qualità... di per sé "soggettiva", avrete quest'ultima solamente conoscendo il produttore e la sua serietà, motivo per cui alcuni BRAND hanno un valore più alto di altri (un valore aggiunto) dato dalla garanzia di trovare sempre un alto standard qualitativo all'interno di una bottiglia di quel' azienda. Ma quanto dura questa garanzia?? sempre più spesso ci sentiamo dire, questo vino fra 10 anni sarà più buono di oggi... bhè questo di certo ne aumenta il valore, ma vostro sarà l'onere (di tenervi nel sottoscala il vino per 10 anni) vostro il rischio se quella bottiglia fra 10 anni sarà buona solo per condire le verdure.
Tutt'altra questione è quando una cantina ci permette di acquistare bottiglie affinate e conservate ad och nei locali aziendali.
Ma qual'è il valore di un Emozione?
di certo quando apriamo bottiglie di 10-15 anni, non apriamo solo una bottiglia ma un piccolo pezzo di storia di quella regione produttiva, e questo non può che emozionare un appassionato di vini.
se poi questo SCOTTO (a prezzo maggiorato) è suffragato da una garanzia di qualità dell'azienda che vi ha venduto la bottiglia, allora qui il prezzo ha giustamente motivo di essere più elevato. Di quanto??
un prezzo crescente con l'età della bottiglia, ma che potremo quantificare in un 5-7% di incremento annuo del prezzo di partenza.
Personalmente, resto alquanto scettico, quando trovo vini anche di cantine importanti in vendita a cifre esorbitanti...70-100€ a maggior ragione quando questi vini non anno un invecchiamento tale da giustificare costi così elevati... certo esistono anche le bottiglie da collezione, ma non sono tutte "LAFITTE1787"

Salute!!







sabato 18 maggio 2013

Il vino Buono

Quali sono i parametri per poter dire quando un vino è realmente buono??

ad ognuno la sua risposta... io vi do la mia!

Alcuni mi dicono "Sa, a me il vino piace, ma non me ne intendo"
???? ma cosa vuol dire???
In realtà tutti ci intendiamo di vino! Madre natura ci ha dato un istinto di sopravvivenza, che legato ad alcuni dei nostri sensi (olfatto e gusto) ci dice ciò che è buono e ciò che non lo è.

Non ci credete? provate a mangiare con una benda sugli occhi... di certo non resterete stupiti dal fatto di riconoscere quasi il 100% di ciò che mangerete... e di scartare quasi il 100% di ciò che è guasto, ammuffito, inacidito, eppure nessuno di voi ha frequentato un corso specifico per distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è, "bene" è una reazione istintiva!

Più corretto è dire che se non avete frequentato un corso specifico non saprete descrivere il perché un alimento vi piace o non vi piace, ma alla fine fidatevi del vostro istinto, e difficilmente sbaglierete.
se vi piace, è buono! se non vi convince, con buona probabilità c'è qualcosa che non va.

Salute!!



domenica 17 marzo 2013

Gusto in Scena 2013

Alle 13:00 Gusto in scena aprirà le danze a tutti gli attori del alta gastronomia Italiana

Ci saranno i grandi Chef in conferenza, i produttori di prelibatezze delle tradizioni territoriali, e non mancherà di certo ciò che serve a rendere una cena un pranzo un banchetto degno di essere assaporato fino in fondo... Ciò che fin dai tempi dei tempi chiude il cerchio per un totale godimento di "GUSTO"   70 cantine selezionate in tutta Italia presenteranno le loro eccellenze.
Che dire?! Un appuntamento veramente interessante per chi pecca di gola.
Ulteriori info le trovate a questo indirizzò www.identitagolose.it/

lunedì 11 febbraio 2013

Identità Golose continua... Con Oreste Romagnolo

Si può veramente parlare di tripudio dell' eccellenza? Certo che si!!
Dietro ad ogni angolo troviamo produzioni limitate...provenienti dalle tradizioni regionali... Scuole in forte contrasto... Come il gelato tradizionale che si scontra con quello All AZOTO LIQUIDO...
ma in questo preciso momento preferisco parlare dell'uomo che mi ha dato d'a mangiare "divinamente" Oreste Romagnolo.




Cominciamo con uncon petali di rosa e lampuga.



Cominciamo con un Riso con petali di rosa e lampuga.
Per finire con un Blodimary astemio... Pepe sale tabacco, sgombrò e finocchietto
Due vere prelibatezze.





Oreste ha un ristorante a Ponza via dietro la chiesa 3 "ORESTORANTE"





Milano sotto la neve

È oggi Milano si é svegliata sotto la neve... Come il resto del nord Italia!



Master chef Carlo Cracco

La giornata non poteva iniziare meglio di così, Carlo Cracco ci presenta la sua rivisitazione del "Sorbetto"


????????

Voi mi direte "ma questo non é un sorbetto" No! Ma il fine è il medesimo... Un mix di assaggini acidi o ACD la cui funzine è quella di "reset" del palato.

Buon apetiro!! Anzi... Buon Reset!

domenica 10 febbraio 2013

Identità Golose 2013

Ore 5:40 partenza in treno da udine, a bordo di un nuovissimo "Freccia Bianca" é la prima volta che viaggio su uno di questi treni e la prima impressione (di solito quella che conta...) é ottima! Caldo, pulito e sopratutto trovo nel tavolino fronte a mè la presa 220 alla quale collegare il mio IPAD qualcosa di vitale nell'era della tecnologia.
Destinazione: Milano C.LE e da li "IDENTITÀ GOLOSE"
Convention dove la crème della crème dei cuochi mondiali si ritrova una volta all'anno per stupire e creare quelle che saranno le nuove tendenze gastronomiche.
Per quel che mi sarà possibile, cercherò miei cari 2 lettori di portarvi con me all'interno di questa kermesse ricca di golosoni! "Buon Appetito"

mercoledì 6 febbraio 2013

Il Verdicchio che non ti aspetti...

Qualche giorno fá vengo coinvolto in una degustazione alla cieca di Bianchi.

L'occasione era una cena tra colleghi dov'é stata data delega adun caro amico e grande esperto di vini di farci assaggiare dei bianchi meritevoli.

Tutti i vini rigorosamente ricoperti con carta stagnola anonimizzante, provenivano da varie zone d'europa (slovenia, francia, Italia).
Il livello qualitativo era nel complesso medio-alto, nonostante il nostro caro amico avesse inserito all'interno delle batterie alcuni vini provenienti da cantine non di certo amatoriali, ma con produzioni di qualche milione di bottiglie.

1- Già alla ceca una folta schiera si era guardata negli occhi centrando pienamente il "VERDICCHIO" che si celava dietro al stagnola.

Un frutto estremamente delicato, nessuna interazione legnosa, al palato una grande freschezza e mineralita, due difetti ( ma caratteristici del vitigno ) corto, e non molto ampio, in parole povere, estremamente semplice, ma non per questo meno piacevole.


Giungiamo alla fine della serata, dove il nostro caro amico, sfodera un poker di 4 ottimi bianchi.
Annusiamo... Gustiamo... Degluttiamo... e cominciamo a ipotizzare...
Il "campione" alla fine delle discussioni risulta essere ulteriormente un Verdicchio ( per lo più della medesima azienda ) parliamo di un "Verdicchio Garofoli Riserva 2006"

Semplicemente splendido!