giovedì 17 maggio 2012

La Pitina "A le Patrie dal Friul"

Di questa splendida Osteria di Campoformido ne abbiamo già parlato, ma ogni volta che ci torniamo Elena e Oscar Olivo riescono a stupirci con qualche tipico piatto rigorosamente Friulano.
L'ultima in ordine cronologico.. Una meravigliosa tagliatella, con ragù di Pitina!! Cos'é la Pitina?
In passato, sui monti friulani, quando si abbatteva un camoscio o un capriolo, se si feriva una pecora o una capra era d'obbligo trovare un metodo di conservazione di lungo periodo. Proprio dall'esigenza di conservazione delle carni nacque la pitina e le sue varianti. L’animale veniva disossato e la carne triturata finemente nella pestadora, alla carne si aggiungevano sale, aglio, pepe nero spezzettato. Con la carne macinata si formavano piccole polpette, si passavano nella farina di mais e si facevano affumicare sulla mensola del focolare bruciando soprattutto legno di pino mugo. Una volta affumicata la pitina poteva resistere per molti mesi e diventava quindi un riferimento nella dieta dei tramontini.
Optiamo per un abbinamento con il più grande dei vitigni internazionali, un Pinot Grigio, nell'interpretazione 2010 di Simon di Brazzan, questo vitigno è ormai legato indissolubilmente al nome del Friuli sia per un esperienza di produzione che ha ormai superato il secolo, sia per il grande livello qualitativo che riesce a dare annata dopo annata.
Quello da noi asaggiato è un vino di grande spessore conferitogli anche da una permanenza sulle bucce che gli ha donato un piacevole riflesso ramato o Buccia di cipolla.
Al naso un buquet di fiori, e un sottofondo di pera-banana, al palato non delude le nostre aspettative, e dimostra una grande corrispondenza, freschezza e mineralità.

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